Mega, il successore di Megaupload, è tra i 24 nuovi siti bloccati in Italia su ordine del Tribunale di Roma insieme al russo Mail.ru.
L’accesso a Mega.co.nz è stato bloccato in Italia nei giorni scorsi insieme ad altri 23 siti che, secondo quanto stabilito dal Tribunale di Roma, ospitano materiale protetto da copyright.
A confermarlo è Fulvio Sarzana, avvocato specializzato in diritto d’autore, che ne spiega anche il motivo:
Il Giudice delle Indagini preliminari di Roma Costantino de Robbio, su richiesta della locale procura, ha disposto il 14 luglio scorso il sequestro preventivo di 25 portali internazionali, in massima parte cyberlocker, per violazione della legge sul diritto d’autore, affidandone l’esecuzione alla polizia postale di Roma.
Il titolo di reato è l’art 171 ter, comma 2 della legge sul diritto d’autore.
Il sequestro sarebbe stato disposto in seguito alla segnalazione di un piccolo distributore italiano indipendente che denunciava la presenza, sui portali incriminati, di copie di due film da lui distribuiti – The Congress e Prossima Fermata Fruitvale Station, entrambi distribuiti in Italia dalla Wider Films.
Di seguito l’elenco di siti e portali il cui accesso è stato bloccato nel corso di questa operazione denominata Eye Moon:
- mega.co.nz
- mail.ru
- cineblog01.net
- cineblog01.tv
- ddlstorage.com
- divxstage.eu
- easybytez.com
- filminstreaming.eu
- filmstream.info
- firedrive.com
- movshare.sx
- nowdownload.ag
- nowdownload.sx
- nowvideo.sx
- piratestreaming.net
- primeshare.tv
- putlocker.com
- rapidvideo.tv
- sockshare.com
- uploadable.ch
- uploadinc.com
- video.tt
- videopremium.me
- youwatch.org
Stephen Hall, CEO di Mega, ha così risposto alla notizia del blocco in Italia:
Crediamo che il blocco adottato in Italia sia illegale. Il blocco è stato imposto sulla base della segnalazione di un piccolo distributore per due film, ma l’effetto di questo blocco è del tutto sproporzionato.
Probabilmente, almeno per quanto riguarda Mega, si tratterà di un blocco momentaneo. L’azienda ha già fatto sapere di essere al lavoro per permettere ai cittadini italiani di tornare ad accedere al servizio senza dover ricorrere a proxy e simili. La prossima settimana verrà presentato un ricorso in appello.
Ai nostri utenti italiani: ci scusiamo per la non disponibilità del servizio. Stiamo valutando azioni legali per retificare tale accaduto
— MEGA (@MEGAprivacy) 18 Luglio 2014
Fonte: DownloadBlog
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