Con l’introduzione di iOS 18.1, Apple ha implementato una nuova funzionalità di sicurezza denominata “Inactivity Reboot”, progettata per aumentare la protezione dei dati degli utenti. Questa funzione prevede il riavvio automatico dell’iPhone dopo un periodo di inattività prolungata, specificamente se il dispositivo non viene sbloccato per quattro giorni consecutivi.
Il meccanismo si attiva quando l’iPhone rimane inutilizzato per 96 ore, causando un riavvio che porta il dispositivo nello stato “Before First Unlock” (BFU). In questa modalità, l’accesso ai dati è significativamente più difficile, poiché il sistema richiede l’inserimento del codice di sblocco per decrittare il file system. Questo livello di protezione aggiuntivo rende più complesso l’accesso non autorizzato ai dati personali, sia da parte di malintenzionati che di strumenti di analisi forense utilizzati dalle forze dell’ordine.
La comunità delle forze dell’ordine ha espresso preoccupazioni riguardo a questa funzionalità, poiché complica l’estrazione di informazioni dai dispositivi sequestrati. In passato, gli iPhone erano classificati in due stati: BFU (Before First Unlock) e AFU (After First Unlock). Nel primo stato, l’accesso ai dati è limitato, mentre nel secondo è più agevole. Con l’implementazione dell’Inactivity Reboot, i dispositivi tornano automaticamente allo stato BFU dopo quattro giorni di inattività, aumentando le difficoltà per gli investigatori nell’accedere ai dati necessari per le indagini.
Nonostante le critiche, Apple continua a rafforzare le misure di sicurezza per proteggere la privacy degli utenti. L’Inactivity Reboot rappresenta un ulteriore passo in questa direzione, offrendo una protezione aggiuntiva contro accessi non autorizzati. Sebbene possa complicare le indagini forensi, questa funzione sottolinea l’impegno di Apple nel garantire la sicurezza dei dati personali dei propri clienti.
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